Per essere ben solida e sicura, un’impresa dovrebbe diventare consapevole dei propri punti di forza, dei processi interni (per migliorarli), dei fattori critici.

Com’è possibile mettere in atto tutto questo?
Tenendo distinte le dinamiche relative alla proprietà dell’impresa (quote di capitale, governance, competenze dei soci), da quelle che riguardano la gestione dell’attività economica (funzioni aziendali e processi interni, competenze degli amministratori, attività dei dipendenti e dei consulenti esterni). Ma anche creando una mappa di tutte le attività aziendali e dei collegamenti con fornitori, partner e consulenti esterni (clicca qui per approfondire).

Un esempio di un caso di successo è il lavoro svolto per un’impresa operante nel settore medico, composta da numerosi professionisti (alcuni anche soci dell’impresa, altri solo consulenti esterni) con diverse specializzazioni. In questo caso abbiamo:
– accorpato i beni strumentali di proprietà dell’impresa e stabilito le modalità di utilizzo ed i costi a carico di tutti i medici
– separato la gestione delle attrezzature (in capo all’impresa) e delle forniture di materiali, dai servizi (medici) resi ai clienti
– definito ruoli, diritti e doveri dei soci e dei consulenti esterni con riferimento ad ogni processo interno dell’impresa (contatti con i clienti, pagamenti, utilizzo delle attrezzature).