Il 14 Luglio scorso  la Banca Centrale Europea ha approvato il progetto per uno studio preliminare sulla realizzazione dell’euro digitale, che tra qualche anno potrebbe diventare realtà.

Cos’è l’Euro digitale

L’Euro digitale, in sostanza, rappresenterà la valuta digitale della Banca Centrale Europea.

A spiegare quale sarà il ruolo di questa nuova criptovaluta è stata proprio la Presidente della Bce: Christine Lagarde. La presidente ha infatti affermato che l’obiettivo è quello di “garantire che nell’era digitale i cittadini e le imprese continuino ad avere accesso alla forma di denaro più sicura: la moneta della banca centrale”.

L’Euro digitale potrebbe diventare l’equivalente dell’euro fisico ed essere utilizzato dai privati cittadini, in alternativa ai contanti, per pagamenti digitali di importi limitati.

È come se il privato cittadino avesse una sorta di portafoglio digitale da utilizzare al posto della banconota fisica.

L’obiettivo del nuovo progetto è quello di soddisfare le nuove esigenze dei cittadini, sempre più “attratti” da valute alternative, ma contemporaneamente di prevenire attività illecite.

Come funziona

L’Euro digitale si avvicina al mondo delle criptovalute ma a differenza di quest’ultime, dietro alle quali non esiste un organismo “pubblico” centralizzato che le crea e le distribuisce, verrà emesso dalla Bce.

Per poterlo utilizzare il cittadino europeo dovrà essere munito di un wallet (portafoglio) digitale senza il bisogno di aprire un conto corrente bancario. Perciò non ci sarà il bisogno di un intermediario per effettuare le transazioni peer to peer.

Si noti bene che l’Euro digitale non sostituirà l’euro fisico ma rappresenterà un’alternativa a quest’ultimo in modo da rendere i pagamenti più semplici e più sicuri (si pensi per esempio all’Antiriciclaggio).

Il percorso è ancora lungo e molte le questioni da affrontare (ad esempio quelle legate alla privacy): per questo il Consiglio Direttivo ha dato il via ad una fase esplorativa ai fini della valutazione dei rischi e degli aspetti tecnici che durerà almeno due anni, poi ne serviranno altri tre per l’eventuale fase di implementazione.