Le Reti di Impresa sono, ad oggi, uno strumento molto diffuso e dalla loro introduzione (con la legge L. 9 aprile 2009, n. 33) si contano (a marzo 2020) circa 6000 contratti di reteche riuniscono circa 35 imprese.

In cosa consiste?

In sintesi il “contratto di rete  è uno strumento giuridico rivolto agli imprenditori che mirano ad un obiettivo comune: accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la competitività sul mercato; pur mantenendo nel contempo la propria autonomia e i propri caratteri distintivi.

Definizione giuridica

La disciplina della rete è contenuta in un pochi commi della norma del 2009 (art. 3, co. 4 ter, D.L. 10 febbraio 2009, n. 5, convertito con L. 9 aprile 2009, n. 33 e più volte modificata: https://www.retimpresa.it/wp-content/uploads/2017/02/Quadro-disciplina-in-vigore_aggiornato-a-gennaio-2019.pdf ) e in sintesi prevede che:.

“Con il contratto di rete due o più imprese si obbligano ad esercitare in comune una o più attività economiche rientranti nei rispettivi oggetti sociali, allo scopo di accrescere la reciproca capacità innovativa e la competitività sul mercato”

Caratteristiche

Pertanto il contratto di rete è uno strumento per:

  1. favorire la collaborazione e condividereconoscenze;
  2. Accrescere lo scambio di informazioni e la capacità di innovazione tra le imprese.

Il contratto di rete e i regolamenti ad esso collegati sono potenzialmente strumenti utili: le piccole e medie imprese uniscono le forze per poter avere successo in mercati sempre più innovativi. Inoltre, lo Stato ne ha incentivato l’uso: concedendo finanziamenti, incentivi fiscali etc. e favorendo la partecipazione delle Reti ai bandi pubblici.

Criticità

Nella prassi, seppur diffusi, i contratti di rete hanno evidenziato alcune criticità.

Infatti, essi presuppongono:

  • Governance condivisa (meglio ancora un manager di rete esterno alle imprese partecipanti al contratto): ovvero dei criteri per condividere le decisioni sui progetti previsti in via generale nel programma di rete. Nella realtà le PMI delegano o cedono con difficoltà parte del proprio potere decisionale;
  • Spirito di condivisione. Soprattutto per quanto riguarda il know how e le prassi commerciali, le PMI sono diffidenti e “gelose” e ciò ostacola lo scambio di informazioni.
  • Organizzazione e processi consolidati. Il contratto di rete introduce modalità di collaborazione nuove, che possono integrarsi con fatica nei processi delle singole imprese se queste non hanno familiarietà con strumenti di project managemento se sono dotate di un’organizzazione poco strutturata.

In ogni caso i contratti di rete sono strumenti molto flessibili, che possono essere adattati a tutte le PMI.