Riuscire a cambiare il mondo con una propria idea imprenditoriale può sembrare una missione impossibile alle volte: le troppe incognite che caratterizzano una startup spesso fungono più da ostacolo che da stimolo e ciò nella maggior parte dei casi provoca il fallimento della propria idea. Riuscirò ad ottenere abbastanza finanziamenti? Sarà in grado la mia struttura di operare al meglio delle sue possibilità? Riuscirà il mondo a capire il valore del mio prodotto o servizio? È tempo giusto per proporre la mia idea? Ecco come poche domande potrebbero frenare creatività e l’iniziativa di uno startupper, ma ciò che è sicuro è che non provarci è peggio che fallire.
Proprio a domande del genere il founder di Armada Technologies, Alex Routledge, ha dovuto rispondere prima di creare una delle più innovative start-up dell’ultimo decennio, la cui tecnologia proprietaria riguarda un sistema di lubrificazione passiva che riduce in modo significativo la resistenza aerodinamica tra lo scafo di una nave e l’acqua di mare circostante.
Alex Routledge era allora uno studente dell’MBA della Said Business School (Oxford) e, mentre tutti i suoi colleghi già sapevano dove erano diretti e cosa volevano dalla vita, Alex ancora non sapeva con precisione quale strada intraprendere. Da un lato il suo corso di studi offriva ottimi sbocchi lavorativi in settori come consulenza strategica, banche di investimento o importanti multinazionali, dall’altro Alex era anche attratto da una vita più sfidante e meno certa, quella dell’imprenditore. Lo stesso Alex, infatti, ha sempre riconosciuto di essere attratto dall’imprenditorialità, trovando questo percorso particolarmente affascinante, ma considerava questa carriera quasi irraggiungibile, spesso associata a figure iconiche come Richard Branson, Bill Gates ed Elon Musk. La narrativa prevalente sulle startup tende infatti a esaltare quel 10% che ha successo, oscurando il 90% che svanisce silenziosamente.
Cos’è stato dunque a convincerlo ad intraprendere una carriera imprenditoriale, nonostante i rischi e le più comode alternative a disposizione? Tutto si può riassumere in una parola: impatto. Per Alex, infatti, una carriera nell’imprenditoria significava una carriera nell’impatto, aiutare quindi il mondo a migliorare attraverso soluzioni innovative e rivoluzionarie. Questa sua convinzione e la sua dedizione gli hanno permesso di sviluppare la sua idea imprenditoriale durante gli anni di studio, usando l’apporto tanto dei corsi quanto dei colleghi e del network fornito dall’università stessa. Mentori, insegnamenti e professori sono stati una risorsa preziosa, specialmente nei primi momenti più confusionari, quando lo stesso Alex aveva difficoltà a conciliare l’idea di impatto con quella di start up commerciale: a prima vista, infatti, concentrarsi sull’impatto e allo stesso tempo cercare di ottenere un ritorno economico può sembrare contrastante o, perlomeno, impossibile. Il mondo ci insegna che ovviamente non è così, basti pensare ad aziende come Patagonia o altre B-Corp.
Più Alex parlava con gli esperti, più diventava evidente l’esistenza di un gap nel settore, e così il numero di sostenitori della sua nuova tecnologia ha iniziato a crescere. Alla fine, i fondatori hanno testato la loro idea sviluppando un MVP con l’aiuto di una prima tranche di fondi, che ha permesso loro di effettuare round più consistenti successivamente e di portare avanti il processo di sviluppo più rapidamente.
Il volersi mettere in gioco, la convinzione di poter cambiare il mondo e la volontà di provarci sono stati dei driver fondamentali per la scelta operata da Alex e, ad oggi, Armada Technologies gode del supporto, delle connessioni e dell’esperienza di un vero e proprio pool di prospettive ed esperienze differenti che vengono utilizzare per affrontare le sfide quotidiane e per provare, sbagliare, implementare e affermare approcci aziendali nel “mondo reale”. L’innovativo sistema di lubrificazione passiva di Armada Technologies riduce significativamente la resistenza aerodinamica tra lo scafo di una nave e l’acqua marina circostante, con un conseguente minor consumo di energia per la propulsione dell’imbarcazione e quindi minori emissioni ambientali complessive. Questo sistema è altamente adattabile alle variazioni di velocità e profondità, rendendolo un’opzione versatile ed efficiente per le varie condizioni marittime. Samsung, Hyundai e Silverstream producono tutte tecnologie simili per le flotte. Tuttavia, la proposta innovativa di Armada è quella di ottenere una riduzione della resistenza pari o superiore senza dover ricorrere a compressori d’aria che consumano energia. Il risultato è una soluzione dal 30 al 50% più efficiente dal punto di vista energetico. Inoltre, i loro brevetti garantiscono la protezione della loro tecnologia sul mercato globale.
Il percorso di Alex Routledge può essere di grande aiuto a tutti coloro che vogliono buttarsi nel mondo dell’imprenditoria: voler fare la differenza e avere il coraggio di provarci devono essere due caratteristiche che ciascun founder possiede. Avere già un percorso prestabilito da seguire, omologarsi a quanto imposto dagli altri e l’avere a disposizione strade più facilmente percorribili non sono degli impedimenti all’avviare la propria start-up, basta solo avere il coraggio di farlo. L’imprenditorialità è un viaggio imprevedibile, fatto di alti e bassi. Accettare i rischi e affrontare i fallimenti come opportunità di apprendimento può fare la differenza tra successo e stagnazione. Alex ha dimostrato che affrontare queste sfide con determinazione può trasformare un’idea ambiziosa in una realtà concreta.
Andrea Sulpizi – Head of Business Consulting Area – Jelu Consulting