L’importanza delle fonti di finanziamento

In ogni impresa, dalla nascita alla crescita, fino alla maturità, la disponibilità di fondi rappresenta una delle leve principali per sostenere le attività e perseguire gli obiettivi strategici. Che si tratti di una startup in cerca di capitali per lanciare un nuovo prodotto sul mercato, o di una grande azienda che intende espandersi a livello internazionale, il finanziamento è un elemento essenziale per il successo. Infatti, secondo uno studio di Startup Genome, circa il 90% delle startup fallisce, e una delle cause principali è la mancanza di risorse finanziarie adeguate.

Ma cosa intendiamo esattamente con “fonti di finanziamento”?

Le fonti di finanziamento possono essere definite come le varie modalità attraverso cui un’azienda o un individuo raccoglie capitali per finanziare le proprie attività e progetti. Queste fonti possono essere suddivise in due categorie principali: interne, che provengono dalle risorse già esistenti nell’azienda, ed esterne, che includono fondi raccolti tramite prestiti, emissioni di azioni, e altre forme di finanziamento.

 

  1. Classificazione

Come abbiamo detto queste si dividono principalmente in fonti interne (capitale proprio) e fonti esterne (Capitali di debito).

  • Capitale proprio, noto anche come “capitale di rischio”, è il denaro investito direttamente dal proprietario dell’azienda o dai soci. Questo capitale non ha scadenze per il rimborso e non richiede necessariamente una remunerazione, poiché è considerato un investimento a fondo perduto. Gli investitori rischiano il proprio denaro, potendo ottenere dividendi o utili se l’azienda prospera, ma potrebbero anche perderlo completamente in caso di fallimento. Il capitale proprio può essere conferito in diverse fasi della vita aziendale: inizialmente come capitale sociale durante la costituzione, oppure successivamente tramite aumenti di capitale per affrontare spese impreviste, espandere l’azienda o finanziare nuovi progetti.
  • Capitale di debito, o “capitale di credito”, comprende tutte le fonti di finanziamento che provengono da risorse esterne all’azienda. L’impresa che utilizza capitale di debito si impegna a restituire l’importo ricevuto secondo scadenze precise e con il pagamento di interessi. Questo tipo di capitale è comunemente usato per coprire deficit di bilancio o per finanziare investimenti necessari alla crescita dell’azienda.

L’uso combinato di capitale proprio e di debito è cruciale per la gestione finanziaria di qualsiasi azienda, indipendentemente dalla sua dimensione. Tuttavia, è essenziale pianificare attentamente queste fonti di finanziamento per garantire la sostenibilità a lungo termine delle operazioni aziendali. È bene inoltre ricordare come il finanziamento tramite capitale di debito non è un fattore negativo, bensì un’azienda in salute riesce intelligentemente ad utilizzare lo strumento debito a favore della leva finanziaria.

Oltre a distinguersi in fonti interne (capitale di rischio) e fonti esterne (capitale di credito), le fonti di finanziamento si differenziano anche in base alla loro durata di utilizzo.

  • Fonti di finanziamento a breve termine: Queste risorse sono accessibili in tempi rapidi e sono destinate a coprire esigenze a breve termine, generalmente entro dodici mesi. Vengono utilizzate per gestire costi operativi o spese impreviste. Esempi di queste fonti includono l’autofinanziamento dei soci tramite aumenti di capitale e i prestiti a breve scadenza concessi da banche o istituti di credito.
  • Fonti di finanziamento a lungo termine: Rientrano in questa categoria le risorse utilizzate per investimenti a medio (2-5 anni) o lungo termine (oltre 5 anni). Questi investimenti, noti come “immobilizzazioni”, non producono un ritorno immediato e possono includere l’acquisto di macchinari, immobili o attrezzature essenziali come veicoli per piccole imprese e professionisti. Vengono definite immobilizzazioni perché impegnano la liquidità per periodi prolungati.

  1. Fonti interne

Le risorse finanziarie autonome impiegate nell’azienda ricorrendo al capitale di rischio rappresentano una forma fondamentale di finanziamento, soprattutto nelle fasi iniziali di crescita, quando l’accesso ai finanziamenti esterni è limitato. In tali momenti, è essenziale utilizzare la propria ricchezza o quella dei soci per sostenere le spese aziendali.

Le fonti di finanziamento interne includono:

  • Capitale di rischio: Già trattato in precedenza, questo riguarda i fondi investiti dal proprietario o dai soci nel patrimonio aziendale. Si tratta di capitali a fondo perduto e senza scadenza, che non garantiscono un ritorno. Il capitale di rischio può essere utilizzato anche per aumenti di capitale in caso di crisi di liquidità.
  • Finanziamento dei soci: Simile all’aumento di capitale, ma senza l’obbligo di contribuire in base alle quote di proprietà.
  • Autofinanziamento: Una pratica comune nelle piccole aziende, che comprende diverse forme, le più utilizzate delle quali sono:
  • Utili non distribuiti: Profitti annuali non distribuiti come dividendi ai soci, ma reinvestiti per progetti a lungo termine, rafforzando così la base finanziaria dell’azienda.
  • Ammortamento: La ripartizione di una spesa significativa, come l’acquisto di un macchinario o un immobile, su più anni.

  1. Fonti esterne

Le fonti di finanziamento interne non sempre sono sufficienti, soprattutto per investimenti a lungo termine. In tali casi, è necessario ricorrere a fonti di finanziamento esterne.

Esistono diverse tipologie di finanziamenti esterni, differenziate per durata (breve o lungo periodo) e tassi di interesse.

La prima distinzione avviene fra azioni e obbligazioni, due strumenti di mercato essenziali per la crescita di un’impresa.

  • Azioni: L’emissione di azioni consente di raccogliere fondi attraverso la vendita di quote dell’azienda agli investitori. Le aziende pubbliche e private possono emettere azioni per finanziare la crescita e le operazioni.
  • Obbligazioni: Le obbligazioni sono titoli di debito emessi da aziende per raccogliere fondi. Gli investitori che acquistano obbligazioni prestano denaro all’azienda e ricevono interessi regolari fino alla scadenza, quando il capitale viene rimborsato.

 

Come abbiamo già detto inoltre, l’impresa durante le fasi della sua vita può avere difficoltà a reperire capitale o dai soci o dai più classici enti di emissione, come le banche, e per questo individuiamo soggetti come venture capital, private equity o business Angel come protagonisti per la crescita di queste imprese.

  • Venture Captital: Il venture capital è una forma di finanziamento in cui gli investitori forniscono capitali in cambio di quote di proprietà nelle startup con alto potenziale di crescita. Solitamente, il venture capital è rivolto a fasi iniziali di sviluppo dell’azienda.
  • Private Equity: il private equity è essenzialmente la traslazione del venture capital in una fase successiva della vita delle imprese, i finanziamenti vengono effettuati a aziende già esistenti e presenti sul mercato in funzione di una possibile ulteriore crescita.
  • Business Angels: I business angels sono investitori privati che forniscono capitali a startup in cambio di partecipazioni. Questi investitori sono spesso ex imprenditori o professionisti con esperienza in settori specifici.

 

Infine, individuiamo i più classici metodi di finanziamento tramite gli enti bancari o tramite modalità innovative come il crowdfunding

  • Prestiti bancari: I prestiti bancari, erogati da banche o istituti di credito, sono la forma di finanziamento esterno più comune tra le imprese italiane, inclusi i piccoli imprenditori. Questi prestiti vengono concessi dopo un’accurata valutazione dell’affidabilità creditizia e del bilancio aziendale. Possono essere utilizzati per coprire spese a breve termine, come problemi di liquidità o insolvenza, nonché per investimenti a lungo termine.
  • Crowdfunding: Un’opzione innovativa per startup e piccole aziende è il crowdfunding. Invece di ricorrere ai canali tradizionali, l’azienda si rivolge direttamente al pubblico, presentando il proprio progetto e richiedendo finanziamenti. I contributori sono remunerati con un tasso di interesse stabilito dalla piattaforma di crowdfunding.
  • Factoring: Il factoring è una forma di finanziamento esterno a breve termine in cui l’impresa cede i propri crediti commerciali (fatture) a un’impresa specializzata. Esistono due modalità principali:
  • Accredito a scadenza: L’azienda cede i crediti a una società di factoring che si occuperà di riscuoterli alla scadenza, trattenendo una percentuale come commissione.
  • Accredito anticipato: L’azienda cede immediatamente i crediti per ottenere liquidità, pagando una commissione all’impresa di factoring.
  • Anticipo fatture: L’anticipo fatture è un altro metodo per ottenere liquidità immediata. Una banca o un istituto di credito anticipa l’importo delle fatture emesse di recente, concedendo un fido all’azienda.

Le fonti di finanziamento rappresentano quindi un aspetto cruciale per il successo di qualsiasi azienda o progetto. Comprendere le diverse opzioni e fare una scelta informata può fare la differenza tra il successo e il fallimento. Con l’evoluzione delle tecnologie e l’emergere di nuovi strumenti di finanziamento, le opportunità per raccogliere capitale sono in continua espansione e ogni azienda dovrà essere in grado di identificare le modalità più efficienti per perseguire i propri obiettivi strategici.

Mattia Aprile, Area di Consulenza d’Impresa – JELU Consulting

Fonti:

https://www.quec.net/fallimento-startup-principali-cause/

https://www.fattureincloud.it/guida-gestione-finanziaria/fonti-finanziamento/#classifica

https://www.finanziamenti.it/cerchi-un-prestito/

https://agicap.com/it/articolo/fonti-di-finanziamento/