La tecnologia ha portato notevoli benefici nella vita quotidiana, però ci ha anche esposto a nuovi rischi e pericoli, spesso infiltrandosi all’interno delle mura domestiche: nel corso degli anni, il fenomeno del crimine informatico ha subito un’evoluzione significativa, manifestandosi ora in molteplici sfaccettature della nostra vita, che si tratti di danni economici o di casi di cyberbullismo.

 

Un’indagine di Up Research e Norstat per Facile.it ci rivela che quasi un terzo degli italiani (13 milioni di persone) è stato vittima di crimini informatici. In aggiunta, circa 550 mila giovani sono stati vittime di cyberbullismo, senza contare i casi di revenge porn che hanno coinvolto quasi 1,2 milioni di persone. Si tratta di numeri eclatanti, e per fronteggiare questi rischi, il settore assicurativo ha creato le polizze cyber risk, progettate per offrire maggiore sicurezza alle famiglie. Solitamente queste polizze prendono la forma di estensione delle polizze abitazioni, aumentando di circa il 30% il costo totale per la polizza.

 

Cosa coprono le Polizze Cyber Risk?

Queste nuove polizze coprono diversi tipi di danni, inclusi quelli derivanti da furto o clonazione di carte di credito e debito, furto di identità digitale ed acquisti online fraudolenti. È necessario specificare però che queste coperture hanno dei limiti ben definiti, ovvero possiedono tendenzialmente massimali che possono arrivare fino a 5mila euro e numerosi casi di esclusione.

 

Le polizze in questione tutelano dal punto di vista legale, offrono servizi di supporto telefonico e digitalee quest’ultimo comprende servizi di monitoraggio online che permettono di intervenire in caso di sospetto attacco informatico. Vi sono, inoltre, assicurazioni che offrono anche assistenza psicologica per conseguenze derivanti da cyberbullismo e cyberstalking.

 

Le Limitazioni e le Ambiguità delle Polizze

È importante capire che nonostante l’offerta di protezione, le polizze non sono prive di limitazioni. L’Autorità di Vigilanza sui Contratti di Assicurazioni (IVASS) ha analizzato 50 polizze che sono in commercio, 24 per famiglia e 26 per imprese, rivelando che molte di queste presentano margini di miglioramento in termini di chiarezza e trasparenza. Risulta evidente dall’indagine che è fondamentale per i consumatori leggere attentamente il documento informativo precontrattuale al fine di comprendere appieno quali rischi sono coperti e quali no. Inoltre, si riscontrano numerose polizze con termini ambigui e specifiche condizioni di operatività che potrebbero limitare la copertura. Ad esempio, alcune aziende assicurative richiedono all’utente di utilizzare un sistema anti-virus, oppure se il cliente utilizza credenziali default la polizza non prevede un risarcimento dei danni.

 

 

Conclusione

Le polizze cyber risk rappresentano uno strumento di difesa essenziale per le famiglie nell’era digitale, anche se non costituiscono una soluzione esaustiva. Infatti, è necessario mantenere un alto livello di attenzione e prevenzione, integrando l’assicurazione con buone pratiche di sicurezza informatica. Ampio rimane il margine di miglioramento per le aziende assicurative, con l’obiettivo di rendere più chiare, inclusive ed adattabili alle minacce del mondo digitale.

Francesco Palmitessa