Lo statuto di una società rappresenta un pilastro essenziale per la costituzione e la gestione di un’entità giuridica, delineando le linee guida fondamentali per il suo funzionamento e la sua organizzazione interna. È un insieme di norme che regolano l’operato, la struttura della società e il rapporto tra i soci. Il contenuto dello statuto è deliberato dai soci, al suo interno ritroviamo informazioni essenziali, quali: la denominazione sociale, ossia il nome della società; l’oggetto sociale, ossia l’attività economica che la società intende svolgere; il capitale sociale, ossia l’ammontare delle risorse finanziarie apportate dai soci; la sede legale, ossia l’indirizzo ufficiale della società; gli organi societari, ossia le modalità di nomina e le competenze di assemblea, consiglio di amministrazione e collegio sindacale; le partecipazioni sociali; i conferimenti dei soci. Oltre agli adempimenti burocratici, lo statuto disciplina le relazioni tra i soci, protegge l’azienda da pratiche scorrette, definisce diritti e doveri di ciascuno, e struttura un sistema capace di affrontare problemi e gestire efficacemente aspetti logistici, amministrativi e contabili. Pur essendo oggetto di un atto separato, lo statuto costituisce parte integrante dell’atto costitutivo; in caso di conflitto tra le clausole dell’atto costitutivo e quelle dello statuto, prevalgono queste ultime.

In un’epoca caratterizzata da una trasformazione tecnologica in rapida accelerazione, le startup innovative giocano un ruolo cruciale nell’abilitare l’intero sistema economico a rispondere tempestivamente alle nuove sfide. Le startup si distinguono per l’ideazione, produzione e commercializzazione di prodotti o servizi innovativi con un alto contenuto tecnologico. L’innovazione, in questo contesto, si riferisce alla creazione di soluzioni nuove o significativamente migliorate, capaci di rispondere a necessità esistenti, generare impatti positivi o rappresentare un progresso significativo nel settore di riferimento. Per essere classificate come “innovative”, le startup devono essere realtà imprenditoriali costituite da non più di 60 mesi (5 anni) al momento della richiesta. Il team fondatore deve essere altamente qualificato: almeno un terzo dei membri deve possedere un dottorato di ricerca, oppure due terzi devono avere una laurea magistrale. Un ulteriore requisito riguarda le spese di ricerca e sviluppo (R&S), che devono rappresentare almeno il 15% del maggiore tra il costo e il valore totale della produzione. Queste spese includono costi per la sperimentazione, registrazione e protezione della proprietà intellettuale, e consulenze esterne impiegate nelle attività di R&S.

Scelta strategica è quella che riguarda la sede legale, in quanto influisce sul regime fiscale e normativo a cui l’azienda sarà soggetta. Fattori importanti da considerare sono:

  • Il regime fiscale, inteso come imposte applicabili e benefici fiscali disponibili.
  • Normativa locale, leggi e regolamenti locali che influiscono sulla facilità con cui l’impresa può operare.
  • Ecosistema, la presenza di un ambiente favorevole alle startup con accesso a risorse e finanziamenti.
  • Logistica, la vicinanza a infrastrutture strategiche come trasporti, fornitori e mercati target può influenzare l’efficienza operativa dell’impresa. Una sede legale ben collegata facilita la gestione della logistica e riduce i costi di trasporto e distribuzione.
  • Costi operativi, quali il costo degli affitti, dei salari e altre spese che assicurano la sostenibilità della gestione della società.

Insomma, la scelta della sede legale richiede un’attenta valutazione. Una decisione strategica ed informata può offrire vantaggi competitivi e contribuire al successo a lungo termine della società.

Anche i bandi di finanziamento rappresentano una risorsa cruciale per le startup innovative, fornendo l’accesso a fondi necessari per lo sviluppo e la crescita. Bandi che possono provenire da diverse fonti quali programmi europei, nazionali e regionali.

A livello europeo, uno dei principali strumenti di finanziamento è il programma “Horizon Europe”, che sostiene progetti di ricerca e innovazione in vari settori. Horizon Europe offre diverse opportunità di finanziamento per le startup, focalizzandosi su aree come la digitalizzazione, la sostenibilità e la sanità. Le startup possono partecipare a bandi specifici all’interno del programma, presentando progetti che dimostrino un alto potenziale innovativo e un impatto significativo sul mercato europeo.

In Italia, il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) promuove vari bandi nazionali per sostenere l’innovazione e la competitività delle imprese. Tra questi, il programma “Smart&Start Italia” offre finanziamenti agevolati alle startup innovative, coprendo spese di investimento e costi di gestione legati ai primi anni di attività. Altri programmi nazionali possono includere contributi a fondo perduto, prestiti a tasso zero o agevolato, e incentivi fiscali per le imprese che investono in ricerca e sviluppo.

Anche le singole regioni italiane spesso dispongono di propri programmi di finanziamento per favorire lo sviluppo economico locale. Questi bandi regionali possono essere particolarmente utili per le startup che operano in settori specifici o che desiderano beneficiare di supporto diretto dalle autorità locali. A titolo esemplificativo, molte regioni offrono contributi per l’innovazione, l’internazionalizzazione e la digitalizzazione delle PMI.

Alla luce di questa disamina, adottando un approccio ben informato e strategico, le startup possono massimizzare l’utilizzo di queste risorse, garantendo così il loro successo sostenibile e a lungo termine.

Melissa Marro, Area Legale