Si può aprire una startup senza soldi?
Da dove cominciare per lanciare una startup?
Nell’immaginario comune per lanciare una startup serve un’idea innovativa e un po’ di soldi per trasformarla in impresa. Qualcuno aggiunge un altro elemento ai primi due citati: un buon team, ovvero due o più persone che credono nell’idea e lavorano alacremente per trovare i soldi per realizzarla.
La realtà è un po’ diversa, sebbene il punto di partenza sia corretto.
È vero che un’impresa innovativa (una startup appunto) nasce da un’idea visionaria…. ma prima di cercare i soldi occorre fare molto altro.
Senza contare che, anche se ben raccontata e contrariamente a quanto si crede partecipando ad hackathon e percorsi di incubazione, l’idea da sola non sarà sufficiente né a raccogliere finanziamenti né tantomeno a motivare il team che dovrà tradurla in un progetto di impresa.
Costruire il team
Infatti, se è vero che per raccogliere finanziamenti occorre aver sviluppato un buon progetto allora è altrettanto vero che prima del denaro è importante convincere altri della bontà dell’idea e motivare il gruppo a lavorarci per svilupparla (e trasformarla in un progetto idoneo a convincere potenziali investitori)
Nessuna idea, infatti, può essere realizzata da soli: anche lavorando h24 per settimane o mesi arriva un momento in cui: non basta il tempo (la giornata resta di 24 h) o non bastano le competenze (nessuno di noi sa fare tutto) o tutte e due le cose insieme.
In quel momento ogni inventore deve raccontare l’idea/progetto ad altri, che magari hanno le competenze tecniche (che a lui mancano) necessarie per sviluppare parte del progetto, convincerli della bontà dell’idea e a lavorarci insieme… gratuitamente: è noto che la maggior parte degli startupper cominciano con molto entusiasmo, idee geniali e pochi soldi (se non è così, questo articolo vi interessa poco 😊).
Aprire la startup senza soldi?
In linea generale è possibile avviare il progetto di impresa senza costituire subito la società, a condizione di aver chiaramente definito i ruoli di ogni soggetto che fa parte del team e che lavora al progetto stesso.
Quindi, se è possibile avviare l’azienda senza creare la società è anche possibile costruire il team e sviluppare il progetto di impresa senza risorse economiche?
La risposta non è semplice.
Occorre immaginare due fasi distinte: la prima è quella che va dall’idea alla creazione del team; la seconda comincia con il lavoro del team e termina con la creazione della startup.
Nella prima fase, in cui il fondatore ha riunito intorno a sé amici e/o altri visionari che condividono la bontà dell’idea e sono disposti a lavorare per svilupparla, l’entusiasmo e la voglia di contribuire alla creazione di qualcosa di rivoluzionario (ogni idea innovativa si presenta così, anche se non sempre è vero…) sono carburante sufficiente per partire: c’è un patto non scritto che prevede che chi lavora al progetto verrà pagato con i futuri (ma incerti) proventi dell’impresa.
Questa benzina, però, non è infinita: se il progetto stenta a decollare dopo un po’ di tempo l’entusiasmo verrà meno e si dovranno fare i conti con la necessità, per ciascun membro del team, di impiegare in modo proficuo (anche dal punto di vista economico) il proprio tempo: o si riduce il tempo che si dedica (gratuitamente e volontariamente) al progetto (e questo può rallentare o fermare lo sviluppo) oppure occorre trovare risorse per remunerare il team. (leggi qui)
Da qui in poi comincia la seconda fase.
A questo punto possiamo dare una prima risposta alla domanda: si può sviluppare la startup senza…. I soldi dei founder.
Quali risorse raccogliere per lanciare la startup?
Chiariamo il punto: i soldi, prima o poi, servono.
Però è possibile raccogliere finanziamenti, destinati proprio allo sviluppo di progetti innovativi (in questo senso non sono i soldi dei founder), attingendo ai numerosi bandi previsti a tale scopo.
Sarebbe inutile, perché i bandi sia regionali che nazionali aprono e chiudono continuamente, fare un elenco degli strumenti a disposizione.
È sufficiente sapere che esistono bandi di finanziamento che si rivolgono alle startup e che forniscono le prime risorse economiche necessarie non tanto o non solo per pagare il lavoro del team, ma soprattutto per svolgere tutte quelle attività che è necessario svolgere PRIMA di avviare l’impresa (ne abbiamo già parlato qui: progettare un’impresa):
- studio di fattibilità,
- registrazione marchi e brevetti,
- consulenze legali (sia per scegliere la forma giuridica più adatta per la futura impresa, sia per redigere i primi contratti),
- definizione business model
- redazione business plan etc
Inoltre i bandi sono molto diversi tra loro (per tipologia, entità e modalità di rimborso dei relativi finanziamenti) e si rivolgono ad imprese con caratteristiche specifiche, facendo riferimento, ad esempio a:
- sede dell’impresa,
- tipo di attività/settore
- spese ammissibili (i finanziamenti non coprono quasi mai il 100% delle spese)
Conclusioni
In conclusione, dopo aver riunito il team e aver sviluppato, almeno in forma embrionale, il progetto di impresa è possibile attingere a vari tipi di finanziamenti pubblici per supportare lo sviluppo del progetto in fase di startup.
Con un progetto valido e delineato è possibile, quindi, individuare le fonti di finanziamento più adatte per svilupparlo e trasformarlo in un’impresa vera e propria.