La curiosità è una dote innata o è possibile allenarla? 

La capacità di saper porre le domande giuste, che da bambini ci aiuta nello scoprire il mondo, può essere riscoperta e alimentata per supportare la nostra crescita personale e l’acquisizione di nuove conoscenze? 

Ognuno di noi, nel corso del proprio percorso accademico o professionale, si è trovato al bivio del se e, eventualmente, in quale modo incrementare le proprie competenze, cercando di adattarsi alle richieste provenienti dal mercato del lavoro. 

Qualunque sia lo scopo che ci siamo preposti (crescita personale, ricerca di nuove opportunità lavorative etc), risulta spesso arduo riuscire a orientarsi sia sulle tematiche che sulle modalità di apprendimento (a distanza, on line, in presenza, tramite libri, corsi, master universitari etc), dovendo inoltre confrontarsi con il naturale mutare delle esigenze dettate dal nostro ambiente o dalle nostre scelte personali, che possono frequentemente ridurre le proprie possibilità di scelta (un cambiamento di mansione o del luogo di lavoro, la nascita di un figlio, un trasferimento, il mutare di alcune condizioni nel proprio mercato di riferimento etc). 

Sul tema è intervenuto l’avv. Stefano Toro, in qualità di docente e professionista nel campo dell’innovazione e dell’impresa, nell’ambito del corso di Alta formazione in “Legal and Ethical Compliance” della John Cabot University di Roma, durante la lezione svoltasi il 9 novembre 2020. 

Partendo dalla propria esperienza personale e professionale, l’Avv. Toro ha esaminato la curiosità come molla della crescita personale e come strumento per individuare e scegliere i percorsi di apprendimento più adatti alla singola persona.
Seguendo un approccio aperto, la curiosità può essere d’aiuto per assecondare le proprie passioni e, contemporaneamente, guidare la propria formazione, scegliendo percorsi originali: con riferimento sia ai luoghi di formazione (quelli istituzionalmente preposti come  scuole, università
etc; e quelli “alternativi” come eventi di networking, comunità di pratica presenti su internet, spazi di coworking), sia alle modalità (ad esempio attraverso i viaggi, gli hobby etc), sia alle materie e gli argomenti (non solo quelli verticali: matematica, fisica etc; ma anche quelli orizzontali/trasversali rispetto agli altri saperi quali : le sof skills, l’organization design, il project management e l’agile metodology etc).